DENTONS
Lo Studio Legale Dentons pubblica la guida “Investing in renewable energy projects in Europe”
A dieci anni dall’obiettivo stabilito dall’Unione Europea di produrre il 20% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili entro il 2020, sono stati fatti importanti progressi che hanno portato l’UE a lanciare una nuova sfida: portare la produzione al 32% entro il 2030.
Dentons, il più grande studio legale al mondo, ha pubblicato la guida “Investing in renewable energy projects in Europe” che traccia un bilancio della situazione in 20 giurisdizioni differenti tra Europa e Asia centrale, da cui emerge uno sviluppo disomogeneo del settore delle energie rinnovabili nei diversi Paesi.
In particolare, per alcuni Paesi – come Turchia, Ucraina e Russia – il passaggio alle rinnovabili risulta più lento o in una fase di stallo, a causa della mancanza di finanziamenti pubblici e di gap tecnologici. Per altri Paesi come Italia, Francia, Spagna, Germania lo sviluppo è, invece, in una fase avanzata grazie alla validità dei progetti implementati e alla disponibilità di adeguate risorse economiche; in una prospettiva di lungo periodo iniziano però ad emergere perplessità sulle variabili che incidono sui volumi di energia rinnovabile generata e sul loro impatto nella progettazione della rete elettrica e nel mercato elettrico.
In Italia, Paese pioniere della tecnologia geotermica, il sistema energetico è stato quasi totalmente idroelettrico fino agli anni ’70. Il fotovoltaico ha avuto un periodo di rapida crescita tra il 2009-2012, registrando successivamente una contrazione a causa della mancanza di nuovi incentivi pubblici tra il 2013 e il 2017; a partire dal 2018, invece, si è assistito a un rinnovato interesse (specialmente da parte di investitori esteri) rivolto allo sviluppo di impianti di grandi dimensioni non incentivati. Il settore eolico grazie alla disponibilità degli incentivi è notevolmente cresciuto tra il 2016 e il 2017.
Il National Energy And Climate Plan presentato dall’Italia all’Unione Europea a fine 2018, prevede di raddoppiare la produzione di energia sia solare che eolica entro il 2030.
Tra i limiti e i fattori di rischio del piano: la difficoltà nel trovare superfici sufficientemente vaste e non soggette a vincoli normativi o paesaggistici e la necessità di una due diligence legale e tecnica che tenga conto dei rischi di revoca delle autorizzazioni ovvero, ove concesse, di riduzione o revoca delle tariffe. In generale il mercato secondario degli impianti ad energie rinnovabili già attivi è ancora vantaggioso ma, dal momento che le utility puntano ad aumentare quote di mercato, gli utili saranno in calo. Gli impianti di nuova realizzazione, invece, risentono di ritardi nelle connessioni e nell’emissione dei permessi a causa di un elevato numero di richieste presentate nel 2018.
La guida “Investing in renewable energy projects in Europe” di Dentons è stata realizzata in collaborazione con Recharge, leader nella business intelligence nel settore delle energie rinnovabili.
Per consultare la guida completa clicca qui.
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