Italia – DL Agricoltura e DM Agrivoltaico: nuove limitazioni all’utilizzo del suolo produttivo per l’installazione di impianti fotovoltaici e nuova spinta per l’agrivoltaico innovativo
Pavia e Ansaldo Studio Legale
Avv. Silvia Galbusera
Lo scorso 16 maggio è entrato in vigore il DL 63/2024 (“DL Agricoltura”) che ha significativamente limitato la possibilità di installare impianti fotovoltaici in aree agricole. Per effetto della norma, ad oggi, sarà infatti possibile installare impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra solo in aree agricole specificamente indicate dal decreto quali “aree idonee” (cave e miniere; siti e impianti nella disponibilità delle Ferrovie dello Stato, dei gestori di infrastrutture ferroviarie e delle società concessionarie autostradali; siti e impianti nella disponibilità delle società di gestione aeroportuale; aree interne a impianti industriali e nel raggio di 500 metri dallo stabilimento; aree adiacenti alla rete autostradale entro una distanza non superiore a 300 metri).
Tuttavia, il DL Agricoltura esclude dal proprio ambito applicativo gli impianti fotovoltaici funzionali alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e gli impianti attuativi di misure di investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del piano nazionale degli investimenti complementare al PNRR (PNC).
Alla luce di quanto sopra, quindi, e in virtù delle misure di sostegno previste dal DM 463/2023 (“DM Agrivoltaico”) in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal PNRR, sarà possibile continuare a installare, su qualunque area agricola, gli impianti definiti “agrivoltaici avanzati” così come meglio specificato nelle regole operative del DM Agrivoltaico di recente emanate dal GSE.
Queste regole forniscono le informazioni necessarie per garantire il rispetto delle previsioni del DM Agrivoltaico ai fini del riconoscimento degli incentivi previsti, composti da: (i) un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili a valere sulle risorse finanziarie del PNRR; (ii) una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.
Brevemente, sotto il profilo soggettivo, potranno beneficiare degli incentivi gli imprenditori agricoli (in forma individuale o societaria anche cooperativa) e le associazioni temporanee di imprese, che includano almeno un soggetto che possa definirsi imprenditore agricolo e che rispettino una serie di requisiti, anche sotto il profilo del contenuto del proprio atto costitutivo.
Quanto invece ai requisiti oggettivi richiesti, potranno accedere agli incentivi previsti dal DM Agrivoltaico esclusivamente le iniziative in cui gli impianti abbiano potenza nominale superiore a 1 kW, essendo necessario che la superficie minima destinata all’attività agricola/pastorale, nell’ambito del sistema agrivoltaico, risulti pari almeno al 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico.
Le regole operative prevedono poi specifiche indicazioni circa l’altezza minima dei moduli costituenti l’impianto rispetto al suolo, che deve essere determinata al fine di consentire la continuità delle attività agricole e/o zootecniche anche al di sotto dei moduli fotovoltaici, nonché rispetto alla produzione di energia elettrica specifica dell’impianto agrivoltaico avanzato.
Gli impianti che accedono al meccanismo di supporto dovranno inoltre prevedere la realizzazione di sistemi di monitoraggio che consentano di verificare la continuità dell’attività agricola/pastorale, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici.
Con la recentissima pubblicazione del decreto dipartimentale n° 251 del 31 maggio 2024 del Ministero dell’Ambiente, che approva l’aggiornamento delle regole operative e dei bandi per la partecipazione alle misure del DM Agrivoltaico, si è dato dunque il via alla presentazione delle domande al GSE per l’accesso agli incentivi, che potranno essere inoltrate dal 4 giugno al prossimo 2 settembre.
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