POWER PURCHASE AGREEMENTS: UN’OPPORTUNITÀ STRATEGICA PER IL FUTURO ENERGETICO
Lexellent
Alessandro Minucci
In un contesto di transizione energetica sempre più accelerata, le aziende sono chiamate a trovare soluzioni innovative per garantire stabilità nei costi e approvvigionamenti sostenibili.
I Power Purchase Agreements (PPA) stanno emergendo come strumenti chiave per rispondere a queste sfide, offrendo vantaggi significativi sia dal punto di vista finanziario che ambientale.
Ma come si stanno sviluppando questi contratti in Italia e in Spagna? Quali modelli offrono le migliori opportunità per le imprese?
Scopri le differenze tra i due mercati, le best practice adottate e le prospettive di crescita di questo strumento essenziale per la competitività aziendale.
Partiamo dalla definizione di Power Purchase Agreements (PPA).
Un PPA è un contratto a lungo termine, che prevede al suo interno quantità, prezzo, durata e modalità di fornitura dell’energia, attraverso il quale un soggetto produttore di energia vende l’elettricità generata dal proprio impianto a un trader o grossista, che si occupa di immetterla sul mercato. Quest’ultimo, assumendo il ruolo di utente del dispacciamento, diventa l’interfaccia tra l’unità di produzione e la rete di distribuzione nazionale, garantendo il rispetto degli impegni di immissione energetica nei confronti del gestore dell’infrastruttura.
Un esempio pratico di questa funzione si può rintracciare nell’operato della Terna S.p.A., società responsabile della trasmissione dell’energia elettrica in alta tensione in Italia, oprando quale gestore della rete elettrica nazionale, garantendo l’equilibrio tra domanda e offerta di energia in tempo reale.
🔹 Come si collega a un PPA?
Nel modello di PPA fisico, un produttore di energia rinnovabile (ad esempio, un parco eolico o solare) stipula un contratto con un trader o grossista, che acquista l’energia prodotta e la rivende sul mercato. Tuttavia, l’energia elettrica non può essere semplicemente immessa nella rete senza controllo: è necessario che un soggetto gestisca il dispacciamento, ossia il flusso di energia in rete, assicurando che l’immissione sia in linea con i fabbisogni del sistema elettrico.
Qui entra in gioco un soggetto come Terna S.p.A., che monitora e coordina l’equilibrio della rete nazionale. Nel concreto:
- Il produttore genera elettricità e la vende al trader attraverso il PPA.
- Il trader la immette nella rete elettrica, assumendo il ruolo di utente del dispacciamento.
- Terna verifica che l’energia immessa sia bilanciata con la domanda nazionale e garantisce che il sistema funzioni senza sovraccarichi o squilibri.
- Il trader deve rispettare gli obblighi di immissione previsti nel contratto e garantire che l’energia venga consegnata nelle modalità pattuite.
🔹 Perché è importante?
Se l’energia venisse immessa senza una gestione centralizzata, potrebbero verificarsi sbilanciamenti (troppa o troppo poca energia nella rete), causando instabilità o blackout. Terna garantisce che ciò non accada, regolando la distribuzione e l’integrazione dell’energia rinnovabile nel sistema.
In sintesi, l’esempio mostra come il trader, nel ruolo di intermediario tra il produttore e il mercato, si debba coordinare con Terna per garantire un flusso di energia efficiente e sicuro.
Il trader fornisce diversi servizi al produttore, tra cui la gestione degli sbilanciamenti, l’invio delle offerte sul mercato, il ritiro delle Garanzie di Origine (GO) e l’amministrazione dei flussi economici derivanti dalla vendita dell’energia. Tuttavia, il produttore è esposto al rischio di insolvenza del trader, poiché i pagamenti avvengono a consuntivo, in base all’energia effettivamente immessa in rete nel periodo di riferimento.
Questa tipologia di accordo è particolarmente vantaggiosa in quanto riduce i rischi finanziari per il produttore e garantisce stabilità dei costi per l’acquirente.
In particolare:
Il Power Purchase Agreement (PPA) è vantaggioso per diverse ragioni, sia per il produttore di energia che per l’acquirente. Vediamo i principali benefici per entrambe le parti.
🔹 Vantaggi per il produttore di energia
Entrate stabili e prevedibili
- Il produttore firma un contratto di lungo termine, con un prezzo fisso o stabilito secondo un meccanismo predefinito.
- Ciò garantisce una fonte di reddito prevedibile, riducendo i rischi legati alla volatilità del mercato dell’energia.
- Facilità di finanziamento per nuovi impianti
- Avere un PPA già firmato con un acquirente aiuta il produttore a ottenere finanziamenti da banche e investitori.
- Questo è essenziale per costruire nuovi impianti di energia rinnovabile.
- Protezione dal rischio di mercato
- Vendendo energia attraverso un PPA, il produttore non è esposto direttamente alle oscillazioni dei prezzi nel mercato spot dell’energia.
- Questo è particolarmente utile in momenti di crisi o di eccesso di offerta.
- Maggior accesso al mercato
- I produttori di energia rinnovabile, spesso più piccoli rispetto alle grandi utility, possono accedere al mercato grazie ai PPA, che offrono sbocchi diretti per la vendita dell’elettricità.
🔹 Vantaggi per l’acquirente (corporate o utility)
- Stabilità nei costi dell’energia
- Con un PPA, l’acquirente blocca un prezzo fisso per un periodo lungo (di solito 10-20 anni), proteggendosi dalla volatilità del mercato.
- Questo permette una pianificazione più sicura dei costi energetici.
- Accesso diretto all’energia rinnovabile
- Le aziende che vogliono ridurre la loro impronta di carbonio possono acquistare direttamente energia rinnovabile tramite un Corporate PPA.
- Questo aiuta a raggiungere obiettivi di sostenibilità e conformità agli standard ESG.
- Riduzione dei rischi legati alla fornitura
- Evitando il mercato spot, l’acquirente non subisce sbalzi improvvisi nei prezzi, che potrebbero influire sui bilanci aziendali.
- Inoltre, con un PPA fisico, l’azienda può garantirsi un accesso prioritario all’energia, evitando problemi di approvvigionamento.
- Migliore reputazione e competitività
- Le aziende che investono in energia rinnovabile attraverso i PPA migliorano la loro immagine agli occhi di clienti e investitori.
- Ciò può essere un vantaggio competitivo, specialmente in mercati sensibili alla sostenibilità.
“Esistono diversi tipi di PPA, classificabili in base alla localizzazione dell’energia, alla struttura finanziaria e alla controparte coinvolta .”
In base alla localizzazione, si distinguono in:
- on-site PPA, in cui l’impianto di produzione è installato direttamente presso il sito dell’acquirente, permettendo l’autoconsumo senza passare per la rete;
- off-site PPA, dove l’energia viene prodotta in un impianto remoto e consegnata tramite la rete di distribuzione.
Dal punto di vista finanziario, si identificano in:
- Physical PPA, che prevedono la fornitura fisica dell’energia con il produttore responsabile della consegna e della gestione del dispacciamento, e
- Virtual PPA (o Financial PPA), accordi finanziari nei quali l’acquirente paga un prezzo fisso per l’energia mentre il produttore la vende sul mercato, con un meccanismo di compensazione della differenza tra il prezzo pattuito e quello di mercato.
Infine, in base alla controparte, si differenziano in:
- Corporate PPA, stipulati tra un produttore e un’azienda per il proprio fabbisogno energetico, garantendo stabilità nei costi e una fornitura sostenibile, e
- Utility PPA, in cui l’acquirente è un fornitore di energia (utility) che acquista l’elettricità per rivenderla ai propri clienti finali, assumendosi il rischio di mercato e di fornitura.
In Italia e Spagna, i modelli più diffusi sono il PPA fisico e il PPA corporativo. Le aziende, di grandi dimensioni, scelgono spesso i PPA corporativi per garantire un approvvigionamento stabile di energia rinnovabile, contribuendo così ai propri obiettivi di sostenibilità e riducendo il rischio legato alla volatilità dei prezzi energetici.
Il PPA fisico è stipulato tra il produttore e l’acquirente per la consegna fisica dell’energia; è più diffuso, specialmente quando il produttore di energia rinnovabile ha bisogno di una fonte di finanziamento sicura..
I PPA virtuali sono meno diffusi, ma stanno lentamente guadagnando terreno, grazie alla loro flessibilità e capacità di gestire i rischi legati alle fluttuazioni dei prezzi energetici.
L’Europa punta sui PPA per un futuro energetico più sostenibile
L’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi per il 2030, accelerando l’adozione di modelli finanziari innovativi, tra cui i PPA, che consentono alle imprese di consolidare la propria competitività e sostenibilità. In particolare, la Direttiva UE 2018/2001 (cd. RED II) fornisce il quadro normativo di riferimento per i Power Purchase Agreements (PPA), all’art. 2 definisce tali contratti quali “Renewables power purchase agreement’ means a contract under which a natural or legal person agrees to purchase renewable electricity directly from an electricity producer“, ovvero sono contratti attraverso i quali una persona fisica o giuridica acquista energia elettrica da fonti rinnovabili direttamente dal produttore[1]. Al fine di promuovere il ricorso a questi strumenti, l’art. 15, comma 8 impone agli Stati membri dell’Unione Europea di identificare ed eliminare eventuali ostacoli normativi o amministrativi che ne limitano l’adozione, garantendo al contempo che tali accordi non siano soggetti a oneri o procedure eccessivamente gravose o discriminatorie[2].
All’interno della direttiva RED II stabilisce che, nei contratti di lungo termine, le Garanzie di Origine (GO) non vengano rilasciate direttamente ai produttori, bensì ai fornitori o ai consumatori finali che acquistano l’energia rinnovabile, assicurando maggiore trasparenza e tracciabilità nell’utilizzo delle fonti pulite.
Tali GO costituiscono un elemento centrale per la validità e l’affidabilità dei contratti di acquisto di energia rinnovabile. La possibilità per i produttori di energia rinnovabile di emettere una GO, e l’eventuale collegamento di queste garanzie agli accordi di compravendita a lungo termine (PPA), contribuisce a certificare l’origine dell’energia e a supportare la competitività del mercato privato. Inoltre, le regole sulle garanzie di origine hanno rilevanza anche in termini di incentivazione pubblica, in quanto la valutazione del valore di mercato delle GO è fondamentale per assicurarsi che le politiche di sostegno pubblico (come incentivi o aste) non alterino la corretta valutazione dei contratti PPA e non creino conflitti tra gli incentivi e le negoziazioni sul mercato libero.
L’art. 19, comma 2 della RED II prevede che, su richiesta del produttore, venga rilasciata una Garanzia di Origine per ogni MWh di energia rinnovabile prodotto[3], salvo nei casi in cui il produttore riceva incentivi finanziari e il rilascio delle GO possa alterarne il valore di mercato[4].
Il ruolo crescente dei PPA nel panorama energetico internazionale riflette una più ampia trasformazione economica e industriale, che vede la decarbonizzazione e l’efficienza energetica come priorità strategiche per governi e aziende.
L’Italia e la Spagna presentano due modelli di sviluppo differenti per l’adozione dei PPA, ciascuno con vantaggi e criticità proprie.
I MERCATI EUROPEI: FOCUS SU SPAGNA E ITALIA
A) Spagna
In Spagna, il mercato dei PPA è più maturo rispetto all’Italia, con una diffusione consolidata di PPA fisici grazie a una rete infrastrutturale ben sviluppata ed a una infrastruttura legislativa in grado di garantire maggiore stabilità e sicurezza agli investitori, incentivando al contempo la transizione energetica e la produzione da fonti rinnovabili. Un esempio è la misura del “tope al gas”, che ha contribuito a disaccoppiare i prezzi del gas da quelli dell’elettricità, limitando così l’aumento dei costi per i consumatori.
Il “tope al gas” è una misura adottata in Spagna e Portogallo per limitare l’impatto del prezzo del gas naturale sul costo dell’energia elettrica.
🔹 Come funziona il “tope al gas”?
Il meccanismo, introdotto nel 2022, ha fissato un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato per la produzione di elettricità. In altre parole, le centrali elettriche a gas non possono acquistare il gas a prezzi di mercato troppo elevati, evitando così che l’aumento del prezzo del gas si rifletta automaticamente sul costo dell’elettricità.
🔹 Obiettivo della misura
L’obiettivo principale del “tope al gas” era quello di disaccoppiare i prezzi del gas da quelli dell’elettricità, impedendo che l’aumento del gas (dovuto alla crisi energetica e alla guerra in Ucraina) facesse schizzare alle stelle il costo della corrente elettrica per aziende e famiglie.
🔹 Effetti principali
Riduzione del prezzo dell’elettricità per i consumatori finali.
Maggiore stabilità nel mercato energetico, evitando fluttuazioni estreme.
Tutela per imprese e famiglie da bollette troppo elevate.
Il “tope al gas” è stato una soluzione temporanea per affrontare l’emergenza dei prezzi dell’energia, ed è stato implementato con il consenso dell’Unione Europea come misura eccezionale per la penisola iberica, che ha un mercato energetico meno interconnesso con il resto d’Europa.
Dal punto di vista normativo, la Spagna ha sviluppato un contesto favorevole alla diffusione dei PPA grazie al Real Decreto-Ley 23/2020[1] e a strumenti di supporto come il fondo FERGEI, che offre garanzie per i grandi consumatori industriali. Il fondo FERGEI (Fondo de Garantía para Entidades Electrointensivas) è uno strumento finanziario creato dal governo spagnolo per supportare le industrie ad alta intensità energetica (imprese che consumano grandi quantità di energia elettrica) e favorire la transizione verso un sistema più sostenibile ed economicamente stabile.
🔹 Come funziona il FERGEI?
Il fondo offre garanzie pubbliche alle aziende energivore che vogliono stipulare Power Purchase Agreements (PPA) a lungo termine con produttori di energia rinnovabile.
Aiuta le imprese a ottenere condizioni di acquisto dell’energia più vantaggiose, riducendo il rischio finanziario per gli investitori e le banche.
È gestito dall’Instituto de Crédito Oficial (ICO), un ente pubblico spagnolo che sostiene le imprese con finanziamenti e garanzie statali.
🔹 Obiettivi principali
Proteggere le industrie energivore dalla volatilità dei prezzi dell’elettricità.
Incentivare la firma di PPA a lungo termine, promuovendo investimenti in energie rinnovabili.
Ridurre la dipendenza delle imprese dal mercato elettrico spot, che può essere soggetto a forti oscillazioni di prezzo.
Il FERGEI rappresenta quindi un passo importante nella strategia energetica della Spagna, favorendo la stabilità dei costi per le imprese e stimolando la produzione di energia pulita.
Il governo ha inoltre collaborato con la Banca Europea per gli Investimenti per agevolare l’adozione di contratti a lungo termine. Questo ha reso la Spagna il leader europeo nel mercato dei PPA, con una capacità totale acquistata che supera il 60% del totale europeo. Nel 2024, la Spagna ha registrato una capacità coperta da PPA pari a circa 4,6 GW, con un prezzo medio dell’elettricità di 111 €/MWh. Un esempio significativo è il contratto firmato da Bloomberg con EDP Renewables, che prevede la fornitura di oltre 14 GWh all’anno da fonti rinnovabili[2].
Sebbene non esista una piattaforma centrale dedicata ai PPA, il governo spagnolo sta lavorando su strumenti europei per facilitare il finanziamento privato delle rinnovabili. Questo approccio ha reso la Spagna leader europeo nel mercato dei PPA, rappresentando oltre il 61% della capacità totale acquistata in Europa nel 2021, consolidando così la sua posizione nella transizione energetica.
Nonostante la presenza di queste piattaforme e iniziative, la maggior parte dei PPA in Spagna viene ancora stipulata direttamente tra produttori e utility, con una minore diffusione di contratti corporate, in favore di quelli fisici. Questo sistema ha contribuito a ridurre le incertezze sugli investimenti a lungo termine, rendendo i PPA una componente essenziale della strategia energetica di molte aziende.
B) Italia
L’Italia accoglie una maggiore presenza di PPA virtuali, a causa delle incertezze regolatorie e delle difficoltà logistiche nella distribuzione diretta dell’energia. Tuttavia, entrambi i Paesi stanno assistendo a una crescita significativa di questi strumenti, sostenuti da politiche pubbliche e dall’interesse del settore privato.
In Italia il mercato dei PPA è meno sviluppato a causa di diversi fattori, tra cui l’ormai accertato ritardo nell’approvazione della delibera ARERA, riguardante la realizzazione di impianti ibridi eolico-fotovoltaici, da molti ritenuto uno dei principali ostacoli per lo sviluppo dei PPA 24/7, che garantirebbero una fornitura continua di energia rinnovabile. Infatti, questi impianti ibridi combinano diverse fonti di energia rinnovabile (come l’eolico e il fotovoltaico) con sistemi di accumulo (storage) e soluzioni di demand response, che consentono di bilanciare la produzione di energia, soprattutto nelle ore in cui una delle fonti di energia non è attiva (per esempio, il fotovoltaico di notte o durante giornate nuvolose).
La mancanza di una regolamentazione chiara per questi impianti rende difficile per i produttori progettare e implementare soluzioni innovative, impedendo così il pieno sfruttamento del potenziale dei PPA di lunga durata. Il blocco nell’approvazione di questa delibera ARERA significa che non solo gli impianti ibridi non possono svilupparsi pienamente, ma anche che le aziende non possono impegnarsi in contratti PPA 24/7, che sono essenziali per creare una fornitura stabile e continua di energia rinnovabile, punto cruciale per le imprese che desiderano ridurre le proprie emissioni di carbonio.
Altra ragione dietro questo sviluppo tutt’altro che sostenuto dei PPA è dovuto alla necessità di maggiore standardizzazione contrattuale.
Basti pensare che nel periodo 2010-2021, solo 0,6 TWh di energia sono stati contrattualizzati tramite PPA, una percentuale molto bassa rispetto al totale europeo.
Tuttavia, provvedimenti come il Decreto Legislativo 199/2021[1], in attuazione del quale è recentemente intervenuto il Decreto-legge FER X Transitorio [2], nonché il Decreto Ministeriale n. 268/2024[3], hanno introdotto, rispettivamente, incentivi e semplificazioni procedurali per agevolare la stipula di contratti a lungo termine, tramite l’ideazione di strumenti come il meccanismo FER X e il programma Energy Release 2.0
Decreto Legislativo 199/2021: incentivi per i PPA in Italia
Il Decreto Legislativo 199/2021 recepisce la Direttiva RED II (UE 2018/2001) e mira a favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia. Tra le varie misure, introduce incentivi e semplificazioni per agevolare la firma di Power Purchase Agreements (PPA) a lungo termine.
🔹 Strumenti principali per agevolare i PPA
1. Meccanismo FER X
Cos’è?
Il FER X (Fonti Energetiche Rinnovabili X) è un programma di aste pubbliche per incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, sostenendo gli investimenti in impianti di nuova costruzione. Tali incentivi saranno disponibili fino al il 31 dicembre 2025.
Come funziona?
- Impianti con potenza inferiore a 1 MW → Accesso diretto agli incentivi, a cui sono riservati un contingente di 3 GW.
- Impianti con potenza superiore a 1 MW → devono partecipare ad aste competitive per ottenere un contratto per differenza. A questa categoria è riservato un contingente di 14,65 GW, così complessivamente suddivisi:
- fotovoltaico: 10 GW;
- eolico: 4 GW;
- idroelettrico: 0,63 GW;
- gas residui derivanti dai processi di depurazione: 0,2 GW.
- Il 95% dell’energia prodotta viene venduta a un prezzo fisso incentivato, mentre il 5% resta esposto alle fluttuazioni del mercato.
Tariffe incentivanti per tecnologia (€/MWh):
Fotovoltaico: 85 €/MWh
Eolico: 80 €/MWh
Idroelettrico: 110 €/MWh
Gas residui da depurazione: 100 €/MWh
Decreto Ministeriale n. 268/2024: è stato introdotto per incentivare lo sviluppo di nuova capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili da parte delle imprese energivore in Italia. Questo meccanismo mira a ridurre i costi energetici per le aziende ad alta intensità energetica e a promuovere la crescita delle energie rinnovabili nel paese.
2. Programma Energy Release 2.0:
Cos’è?
L’Energy Release 2.0 è il meccanismo gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e regolato dal Decreto Ministeriale n. 268/2024. Attraverso questo decreto, il governo italiano intende incentivare le imprese energivore a contribuire alla realizzazione di nuova capacità di generazione da fonti rinnovabili, promuovendo al contempo la transizione energetica e la competitività industriale.
Il termine entro il quale presentare al GSE le manifestazioni di interesse è prorogato al 3 marzo 2025.[1]
Come funziona?
- Il GSE fornisce energia per 36 mesi a un prezzo fisso di 65 €/MWh.
- In cambio, le aziende si impegnano a costruire nuovi impianti di produzione rinnovabile con potenza minima di 200 kW.
- Possono partecipare singole imprese energivore o aggregazioni iscritte alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA).
🔹 Vantaggio per i PPA: le aziende energivore possono sfruttare il prezzo calmierato e, al tempo stesso, garantire forniture stabili tramite contratti a lungo termine come i PPA.
Perché sono importanti per i PPA?
Maggiore certezza economica → Gli incentivi rendono i contratti di lungo termine più prevedibili e meno rischiosi.
Attrazione di investimenti → Le aste FER X e il supporto del GSE migliorano la bancabilità dei progetti rinnovabili.
Stabilità per le aziende → Prezzi calmierati e accesso agevolato all’energia rinnovabile attraverso PPA.
Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC)[1]
Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) è il documento strategico con cui l’Italia definisce gli obiettivi e le politiche per la transizione energetica e climatica fino al 2030, in linea con le direttive dell’Unione Europea.
Obiettivo principale: ridurre le emissioni di gas serra, aumentare la quota di energia rinnovabile e migliorare l’efficienza energetica del Paese.
Cosa prevede il PNIEC?
Il piano è basato su 5 pilastri principali, che ricalcano le linee guida dell’UE:
1. Decarbonizzazione
Riduzione delle emissioni di CO₂ e aumento dell’uso di energie rinnovabili.
Obiettivo: 55% di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto al 1990.
2. Efficienza energetica
Maggiore ottimizzazione dei consumi energetici in edifici, trasporti e industria.
Incentivi per ristrutturazioni green e tecnologie a basso impatto ambientale.
3. Sicurezza energetica
Diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico.
Riduzione della dipendenza dalle importazioni di gas e petrolio.
4. Mercato dell’energia e competitività
Creazione di un mercato dell’energia più stabile e trasparente.
Supporto a strumenti come i Power Purchase Agreements (PPA) per garantire forniture di energia rinnovabile a lungo termine.
5. Ricerca, innovazione e digitalizzazione
Sviluppo di tecnologie smart-grid e intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione dell’energia.
Incentivi a nuove soluzioni per lo stoccaggio di energia rinnovabile.
🔹 Perché è importante il PNIEC?
- Fornisce un quadro normativo stabile per investimenti in energie rinnovabili e infrastrutture energetiche.
- Aiuta imprese e cittadini a beneficiare di incentivi per la transizione ecologica.
- Permette all’Italia di allinearsi agli obiettivi UE, evitando sanzioni e ritardi nel settore energetico.
Il PNIEC è quindi la mappa strategica per guidare l’Italia verso un futuro più sostenibile e competitivo nel settore energetico.
Le aziende più innovative stanno già cogliendo questa opportunità, sviluppando partnership strategiche e modelli contrattuali flessibili che permettono di massimizzare i benefici di questi accordi. L’interesse crescente degli investitori internazionali sta inoltre contribuendo a portare nel mercato italiano best practice consolidate, accelerando il processo di standardizzazione contrattuale e migliorando l’efficienza complessiva del sistema. Per le imprese che vogliono mantenere un vantaggio competitivo nel panorama energetico in rapida evoluzione, comprendere e sfruttare le potenzialità dei PPA è diventato fondamentale.
Queste iniziative rappresenta un’opportunità significativa per le aziende italiane, incentivando investimenti in tecnologie rinnovabili e accelerando la transizione verso un sistema energetico più sostenibile.
C) Best practice nei due paesi
Per le aziende attive in entrambi i mercati, l’approccio ai PPA deve tenere conto delle specificità nazionali. In Spagna, le imprese possono beneficiare di un’offerta più ampia e di una maggiore concorrenza tra sviluppatori di energia rinnovabile. In Italia, invece, è cruciale valutare con attenzione la struttura finanziaria del contratto e le eventuali garanzie necessarie per la bancabilità dell’operazione. L’evoluzione del mercato italiano nei prossimi anni dipenderà dalla capacità di creare un ecosistema più favorevole agli investimenti a lungo termine e dalla possibilità di replicare alcuni dei successi del modello spagnolo.
Osservando il fenomeno da punto di vista economico, i prezzi dell’energia in Spagna sono stati storicamente più bassi rispetto all’Italia, rendendo i PPA più competitivi. Nel 2024, il prezzo medio dell’elettricità in Spagna si è attestato a circa 111 €/MWh, mentre in Italia il costo medio era di 135 €/MWh, con un incremento del 40% nel 2022 e del 6% nel 2023.
Un altro elemento distintivo tra i due paesi è la volatilità dei prezzi dell’energia. In Spagna, i frequenti episodi di prezzi negativi, simili a quanto accade in Germania e Polonia, rendono più conveniente la sottoscrizione di PPA, garantendo alle imprese prezzi stabili e competitivi nel lungo periodo.
In Italia, invece, il mercato è caratterizzato da una maggiore variabilità e da un costo dell’energia storicamente più elevato, il che rende i PPA una scelta meno scontata per le aziende e ciò ha favorito una maggiore adozione dei PPA nella penisola iberica.
In Spagna, ad esempio, la chiarezza normativa e la presenza di strumenti finanziari di supporto hanno avuto il merito di creare un ecosistema favorevole all’innovazione nelle strategie di approvvigionamento energetico. Le imprese spagnole hanno potuto sperimentare diverse tipologie di PPA, dal fisico al virtuale, dai contratti cd. “pay-as-produced” (in cui l’azienda paga solo l’energia effettivamente prodotta) a quelli cd. “baseload” (in cui riceve una quantità fissa di energia come se si acquistasse un pacchetto di elettricità garantito), sviluppando un’esperienza preziosa che può servire da modello per altri mercati.
Sempre l’esperienza spagnola ha introdotto le figure dei contratti “multi-buyer” e “multi-seller“, dove più acquirenti e venditori partecipano allo stesso accordo. La ratio di fondo è creare una sorta di grande gruppo di acquisto dell’energia: tale sistema permette di distribuire meglio i rischi e offre più flessibilità a tutti i partecipanti, un po’ come quando si fa la spesa di gruppo per ottenere prezzi migliori e condizioni più vantaggiose. Questa flessibilità ha permesso alle aziende di ottimizzare simultaneamente diversi obiettivi: la riduzione dei costi operativi, la prevedibilità dei costi energetici nel lungo termine e il miglioramento della propria impronta ambientale.
Le aziende che intendono sottoscrivere un PPA devono adottare strategie mirate per massimizzare i benefici e ridurre i rischi. La diversificazione della fornitura, combinando PPA di diversa durata e fonte rinnovabile, consente di garantire stabilità nei prezzi e nell’approvvigionamento. Un’analisi finanziaria approfondita è essenziale per valutare il prezzo dell’energia e il rischio di mercato, mentre strumenti di mitigazione del rischio, come garanzie finanziarie e assicurazioni, aiutano a coprire eventuali oscillazioni di mercato. Collaborare con partner esperti e consulenti specializzati permette di negoziare condizioni vantaggiose, mentre l’adattabilità alle regolamentazioni locali è cruciale per ottimizzare l’investimento.
La digitalizzazione sta facilitando l’accesso ai PPA, con piattaforme online che semplificano l’incontro tra domanda e offerta e automatizzano la gestione contrattuale. Tecnologie come la Blockchain e l’Internet of Things (IoT) stanno migliorando la certificazione dell’origine dell’energia e la trasparenza delle transazioni. Inoltre, la crescente pressione normativa sulla sostenibilità ambientale e gli obiettivi ESG stanno spingendo sempre più aziende a considerare i PPA non solo come una strategia di approvvigionamento energetico, ma anche come un elemento chiave della loro politica di sostenibilità.
Guardando al futuro, la standardizzazione e l’evoluzione del quadro normativo europeo potrebbero facilitare la diffusione dei PPA, permettendo lo sviluppo di contratti transfrontalieri e aprendo nuove opportunità di investimento. In questo contesto, le aziende italiane dovranno adattarsi alle migliori pratiche internazionali per colmare il divario con la Spagna e sfruttare appieno i vantaggi di questi strumenti.
Conclusione: Il futuro dei PPA tra innovazione e sostenibilità
L’adozione crescente dei Power Purchase Agreements (PPA) sta ridisegnando il mercato dell’energia, offrendo opportunità strategiche sia per le imprese che per gli investitori. Questi strumenti non solo favoriscono la stabilità dei prezzi e l’approvvigionamento di energia rinnovabile, ma accelerano anche la transizione energetica in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione.
Oltre ai vantaggi economici e ambientali, i PPA stanno trasformando il mercato del lavoro, generando una crescente domanda di competenze specializzate nella gestione di contratti energetici innovativi e nelle strategie di sostenibilità aziendale.
Per rimanere competitivi, sarà essenziale per le imprese adattarsi alle best practice internazionali, sfruttare le nuove opportunità offerte dalla digitalizzazione e comprendere a fondo le dinamiche normative che regolano il settore.
Guardando al futuro, la standardizzazione dei contratti e l’evoluzione del quadro normativo europeo potrebbero facilitare la diffusione dei PPA, permettendo la creazione di modelli sempre più flessibili e integrati su scala transfrontaliera.
In questo contesto, le aziende italiane e spagnole che sapranno innovare e strutturare strategie energetiche mirate avranno un vantaggio competitivo significativo, contribuendo a costruire un sistema energetico più resiliente, sostenibile e accessibile.
[1] Directive – 2018/2001 – EN – EUR-Lex àArt. 2, comma 2 n.17 prevede: «Accordo di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili»: un contratto con il quale una persona fisica o giuridica si impegna ad acquistare energia elettrica da fonti rinnovabili direttamente da un produttore di energia elettrica.
[2] “Gli Stati membri valutano gli ostacoli normativi e amministrativi agli accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili a lungo termine, eliminano gli ostacoli ingiustificati ed agevolano il ricorso a tali accordi. Gli Stati membri assicurano che tali accordi non siano soggetti a procedure o oneri sproporzionati o discriminatori. Gli Stati membri descrivono le politiche e le misure tese ad agevolare il ricorso agli accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili nei loro piani nazionali integrati per l’energia e il clima e nelle relazioni sullo stato di avanzamento ai sensi del regolamento (UE) 2018/1999.”
[3] “A tale fine, gli Stati membri assicurano che, su richiesta di un produttore di energia da fonti rinnovabili, sia rilasciata una garanzia di origine, a meno che, per tener conto del valore di mercato della garanzia di origine, gli Stati membri decidano di non rilasciare tale garanzia di origine a un produttore che riceve sostegno finanziario nell’ambito di un regime di sostegno. Gli Stati membri possono provvedere affinché siano emesse garanzie di origine per l’energia da fonti non rinnovabili. Il rilascio della garanzia di origine può essere subordinato a un limite minimo di potenza. La garanzia di origine corrisponde ad una quantità standard di 1 MWh. Per ogni unità di energia prodotta non può essere rilasciata più di una garanzia di origine.”
[4] Sempre l’art. 19, comma 2 della direttiva RED II stabilisce che: “Si presume che si sia tenuto adeguatamente conto del valore di mercato della garanzia di origine nei casi seguenti:
a) | il sostegno finanziario è concesso mediante una procedura di gara o un sistema di certificati verdi negoziabili; |
b) | il valore di mercato delle garanzie di origine è preso in considerazione dal punto di vista amministrativo nel livello di sostegno finanziario; o |
c) | le garanzie di origine non sono rilasciate direttamente al produttore, bensì a un fornitore o un consumatore che acquista energia da fonti rinnovabili nell’ambito di procedure competitive o accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili di lungo termine.” |
[1]Per ulteriori approfondimenti, consultare: https://www.boe.es/buscar/act.php?id=BOE-A-2020-6621
[2] Per maggiori info si riporta all’annuncio di EDP Renewables: https://www.edp.com/en/news/edp-renewables-supply-clean-electricity-bloomberg-innovative-long-term-contract
[1] Per maggiori info si veda: https://www.gse.it/normativa_site/GSE%20Documenti%20normativa/ITALIA_DLGS_n199__08_11_2021.pdf
[2] “Meccanismo transitorio di supporto per impianti a fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività di mercato di cui agli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199”. Per maggiori info si veda: https://www.nextville.it/repository/reteambiente/normativa/55270_dm_mase_fer_x_transitorio_testo_firmato_.pdf
[3] Per maggiori info si veda: https://www.mase.gov.it/sites/default/files/Archivio_Energia/Archivio_Normativa/dm_268_23.07.2024.pdf
[1] Per maggiori info consultare la: https://www.gse.it/documenti_site/Documenti%20GSE/Servizi%20per%20te/Energy%20Release/Bandi/Aggiornamento%20al%20Bando%20Energy%20Release%202.pdf
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