Il diritto alla NASpI in caso di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro a seguito di accordo collettivo aziendale: i chiarimenti dell’INPS.
[vc_row][vc_column][vc_column_text]
A cura di Sergio Antonelli e Giulia Maccioni
Tra le principali novità introdotte dal Decreto Legge c.d. “Agosto”, emergono alcune deroghe al blocco dei licenziamenti.
Dal disposto normativo si evince che le preclusioni e le sospensioni previste in materia di licenziamento per ragioni economiche non operano “nelle ipotesi di accordo collettivo aziendale, stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, di incentivo alla risoluzione del rapporto, limitatamente ai lavoratori che aderiscono al predetto accordo”. Aziende e lavoratori hanno, dunque, la possibilità di accordarsi, nell’ambito di un piano incentivato per l’esodo anticipato del lavoratore, sulla base di un accordo collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, non incorrendo in questo caso nella violazione del divieto di licenziamenti.
La disposizione, inoltre, prevede espressamente che ai suddetti lavoratori, che cessano il rapporto di lavoro nell’ambito dell’accordo, è comunque riconosciuta la possibilità di richiedere ed ottenere il trattamento NASpI. Tale deroga è prevista eccezionalmente, considerato che, come noto, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è una indennità mensile istituita in relazione agli eventi di disoccupazione involontaria, normalmente esclusa in caso di cessazione volontaria del rapporto di lavoro – quale è la risoluzione consensuale.
Al fine di fare chiarezza sul tema, l’Inps è intervenuto con Circolare n. 111 del 29 settembre 2020 fornendo istruzioni amministrative in materia di risoluzione del rapporto di lavoro a seguito di accordo collettivo aziendale e di accesso all’indennità NASpI.
L’Istituto di Previdenza Sociale fa presente che i lavoratori che cessano il rapporto di lavoro a seguito di detto accordo collettivo aziendale sono tenuti ad allegare, in sede di presentazione della domanda di indennità NASpI, sia l’accordo collettivo aziendale sia la documentazione attestante la loro adesione all’accordo stesso, in modo da poter conseguentemente accedere alla prestazione di disoccupazione.
A tal riguardo, si sta inoltre ponendo un interrogativo importante, circa l’eventuale possibilità di uscite incentivate con accesso alla NASpI oltre la scadenza del termine previsto per il divieto di licenziamento, e, in ogni caso, successivamente al 31 Dicembre del 2020: da più parti si sostiene che l’accordo sindacale non potrebbe avere efficacia oltre tale termine, pena la perdita della Naspi, ma, al fine di dirimere la questione, sarà necessario attendere futuri interventi chiarificatori da parte delle Autorità.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
ti potrebbe interessare
Sul centro unico di imputazione di un rapporto di lavoro
A cura dell'Avv. Enzo Pisa IOOS - Studio Legale e Tributario Il centro unico d’imputazione del rapporto di lavoro è una fattispecie di matrice giurisprudenziale, che si...
Adempimenti fiscali e previdenziali nella nuova disciplina relativa alle operazioni straordinarie in Spagna
A cura dell'Avv. Adriano Belloni Pavia e Ansaldo SLP Lo scorso 29 giugno è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale spagnola il regio decreto-legge 5/2023, con il quale...
DUNE tech Companies ALLARGA LA PROPRIA OFFERTA VERSO IL CUSTOMER MANAGEMENT, SEMPRE PIÙ EVOLUTO GRAZIE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE UTILIZZATA PER AUTOMATIZZARE LE CONVERSAZIONI
Nel ruolo di System Integrator, esperti di Software Engineering e di processi aziendali, il team di DUNE offre un valore aggiunto integrando le soluzioni di live chat e chatbot del nostro...